I valori morali, intesi come il complesso dei principi naturali universali, sono il collante dei legami familiari e dei rapporti sociali. Se correttamente interpretati e seguiti, i valori morali possono mobilitare infinite risorse emotive, che aiutano a superare situazioni di incomprensione, di disagio e di conflitto. È auspicabile che ognuno, nell’agire quotidiano, si ispiri a forti valori morali, onde meglio sviluppare il senso di giusto e di sbagliato, l’idea del bene e del male.
I valori morali sono qui considerati, conformemente alla tradizione, come il complesso dei principi naturali universali connaturati nella natura umana, cui dovrebbero conformarsi le azioni umane.
Questo modo tradizionale di intendere i valori morali è fortemente avversato dalle moderne dottrine utilitaristiche e relativistiche, per le quali sono gli stessi esseri umani deputati a stabilire i criteri individuali di giudizio morale sugli atti e sull’attività umana.
La maggior parte delle dottrine religiose, insieme a quelle dello spiritualismo, rigettando fermamente il modo soggettivistico dell’utilitarismo e del relativismo di stabilire criteri morali, affermano che la vera «morale» deriva solo da principi naturali universali, immanenti nella natura umana, principi vincolanti per tutti, specialmente per coloro che si vogliono riconoscere in una fede religiosa o nei valori dello spirito.
La disamina delle varie tematiche trattate nel presente saggio, viene condotta alla luce di quest’ultima peculiare concezione di «morale», con gli adattamenti resi necessari dagli odierni costumi ed esigenze di vita individuale e sociale.
Nell’esposizione dei vari argomenti si riserva particolare attenzione alla dignità umana, al mantenimento dell’ordine naturale, al diritto naturale e ai rapporti basati sui valori morali tradizionali, quali giustizia, onestà e uguaglianza, valori che costituiscono una condizione essenziale per un’ordinata vita sociale.
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